Foci Isonzo - Gite in famiglia

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Foci Isonzo

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21 aprile         Foci Isonzo   



La Riserva

La Riserva offre più di una possibilità a chi vuole esplorarla. Si possono raggiungere gli osservatori del Biancospino e del Cioss, arrivare fino a Punta Spigolo fermandosi ad osservare le specie presenti dai numerosi punti d'osservazione lungo il sentiero. Si possono inoltre raggiungere il Caneo, Bosco degli Alberoni e la nuova area attrezzata di Fiumicello.






Itinerari


Isola della Cona
      
La Riserva Naturale ed in particolare l'Isola della Cona si possono visitare tutto l'anno e quest'ultima è attrezzata con agevoli percorsi pedonali opportunamente segnalati.
In automobile per chi proviene da Monfalcone si accede piegando a sinistra lungo la strada per Grado, in corrispondenza del ponte sull'Isonzo (riva sinistra); si prosegue quindi lungo la strada sterrata fino ad un parcheggio e poi a piedi seguendo i cartelli indicatori. Oltrepassato l'argine si accede al Centro Visite con le poste dei cavalli.

Da qui un sentiero consente di raggiungere in un quarto d'ora circa (e con qualsiasi tipo di calzatura) l'Osservatorio Marinetta, che è dotato anche di una comoda rampa accessibile da parte dei disabili in carrozzella.
Dalla Marinetta si può fare ritorno al Centro Visite lungo la strada già percorsa, ovvero proseguire lungo un sentiero che, seguendo l'argine che circonda i campi, riporta all'ingresso ed al parcheggio attraverso un percorso "circolare".

Lungo il medesimo percorso ha inizio anche il cosiddetto "Sentiero del Mondo Unito" che conduce in 30 minuti all'osservatorio del Cioss (termine onomatopeico che nella parlata locale sta ad indicare un anatide molto abbondante in inverno: il Fischione).
Da qui si prosegue verso Punta Spigolo, dove si può giungere in circa 80 minuti.


La Golena
       
Lungo il percorso che porta a Punta Spigolo in direzione della foce si attraversa l'area di "golena", compresa cioè tra il fiume e l'argine artificiale.
Qui si attraversa un bosco di Ontano nero e quindi i canneti e i cariceti semiallagati, interrotti da radure, dove in primavera fioriscono le orchidee di palude.
Giunti al piccolo osservatorio del "Cioss", si prosegue lungo l'argine verso la foce del fiume che si può raggiungere in circa un'ora, avendo cura di indossare stivali di gomma se la pioggia è caduta di recente ed il terreno è umido.





Le barene e le velme

          
Il percorso descritto offre l'opportunità di osservare l'ambiente costiero dai bassi fondali, del tutto simile a quello tipico delle lagune, con gli isolotti fangosi chiamati "barene", ammantati dalla fitta vegetazione "alofila", vale a dire resistente alla salinità.
Si possono anche ammirare le ampie piane di marea, periodicamente sommerse, chiamate "velme", dove molti uccelli acquatici ricercano con successo il loro cibo, rappresentato da molluschi, crostacei, vermi o piccoli pesci.
Le specie ornitiche più caratteristiche di questa zona sono i chiurli, maggiore e piccolo (prescelti per la loro indole selvaggia e l'aspetto curioso a simbolo della Riserva Naturale) mentre tra le piante, accanto alle salicornie, sono notevoli la Spartina, l'Astro delle saline e lo Statice (o Limonio) dai piccoli fiori persistenti che, sul finire dell'estate, colorano di un bel violetto le ampie praterie salate.

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